Simbologia del cuore
Il cuore è stato a lungo utilizzato come un simbolo riferito alla spiritualità, emotività, moralità, insita nell’essere umano. Un tempo si riteneva il cuore sede della mente umana e le rappresentazioni stilizzate di cuori sono molto diffusi in simboli che rappresentano l’amore.
Nel folklore europeo il cuore viene tradizionalmente disegnato in una forma stilizzata, in genere di colore rosso, che indica sia sangue sia, in molte culture, la passione. La forma è solo vagamente simile al cuore umano, tanto che alcune persone sostengono che in realtà rappresenti il cuore di una mucca, mentre secondo altri è la rappresentazione di un monte di Venere di una vulva (come nel simbolo tantrico del “Yoni”). Altre fonti hanno suggerito che il simbolo si riferisca a dei seni femminili, o delle natiche di una donna piegata in avanti.
Alcuni storici ritengono che questo simbolo derivi dalla forma del geroglifico egizio utilizzato per indicare il concetto del cuore (ỉb): a sua volta, questo carattere potrebbe derivare dal seme di silfio, una pianta con virtù anticoncezionali estinta. Questa relazione potrebbe essere giustificata dal significato sessuale del simbolo egizio, combinato con l’ampio uso del silfio nell’antico Egitto per il controllo delle nascite.
La simbologia del cuore e la leggenda del Graal
di Vito Foschi
Già in questo primo racconto si fa accenno al sangue. In un passo successivo Perceval incontra lo zio Eremita che gli spiega il significato del Graal. Il Graal serve l’ostia, unico nutrimento da dodici anni, al padre del Re Pescatore. Da questo riferimento eucaristico è quasi immediato pensare al Graal come ad un calice.
Dopo pochi anni dalla diffusione dell’opera di Chrétien, Robert de Boron con il suo “Giuseppe d’Arimatea” spiega l’origine del Graal identificandolo con il calice dell’Ultima Cena che poi serve a Giuseppe d’Arimatea per raccogliere il sangue sgorgato dalle ferite di Cristo in croce.
Questa versione del calice contenente sangue fa tornare in mente il geroglifico egizio del cuore, ed è facile identificare il Graal al cuore.
Il calice di Cristo contiene il sangue di Cristo in due modi diversi: nel corso dell’Ultima Cena, quando il vino è il Suo sangue e successivamente quando è raccolto dal Suo corpo sulla croce.
Ricordiamo anche il simbolo del Cristo come un pellicano che si strappa il cuore per nutrire o ridare vita ai figli. Il collegamento col simbolo cristiano del Sacro Cuore di Gesù è evidente.
Citiamo un passo di un articolo in cui si discute sul significato simbolico del cuore: “Il simbolo del cuore indica il centro dell’essere, il luogo in cui si svelano i significati profondi, al di là delle connessioni stabilite dalla razionalità.”
E ancora un passo di un librino dedicato al Sacro Cuore di Gesù, che mette in evidenza come anche nella tradizione cattolica il cuore è associato al centro dell’essere:
“È il nostro centro nascosto, irraggiungibile dalla nostra ragione e dagli altri; solo lo Spirito di Dio può scrutarlo o conoscerlo. È il luogo della decisione, che sta nel più profondo delle nostre facoltà psichiche. È il luogo della verità, là dove scegliamo la vita o la morte. È il luogo dell’incontro, poiché, ad immagine di Dio, viviamo in relazione: è il luogo dell’Alleanza”.
E ribadisce al n. 368: “La tradizione spirituale della Chiesa insiste anche sul cuore, nel senso biblico di ‘profondità dell’essere’, dove la persona si decide o no per Dio.”
Dio parla al cuore dell’uomo, il centro dell’essere, non al suo orecchio, non alla sua mente.
Si legga il seguente passo della Bibbia: “Anzi, questa (sua) parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore” (Dt 30,14).
Si noti lo stesso significato nella seguente citazione: “Il termine arabo per indicare il cuore è ‘Qalb’, che indica l’atto di ricevere ‘da bocca ad orecchio’ (da cui Qabbalah), e significa un’intuizione intellettuale, che è prima di tutto un ascoltare.”
Un’altra assonanza tra cuore e coppa si ritrova nella tradizione islamica quando paragona il cuore dell’arif (il saggio, l’iniziato) ad una coppa contenente potenza e sapienza.
Il simbolo del cuore ha quindi un profondo significato spirituale. Rappresenta il centro dell’essere, la sua anima ed il luogo dell’”incontro” e dell’”Alleanza”.
In questa accezione la cerca del Graal è una ricerca eminentemente spirituale e i luoghi che attraversa il cavaliere non sono luoghi fisici, ma luoghi dell’anima.
Inoltre il simbolo del cuore è equivalente a quello del sole. Il primo, centro dell’essere ed il secondo, centro del cielo. Tutti e due simboli positivi della vita.
Il sole ha un ulteriore aspetto: è il simbolo della regalità. Il re come centro del regno da cui dipende tutto. I suoi raggi arrivano ovunque a portare la sua presenza. È naturale pensare a Luigi XIV, detto Re Sole, ed al suo motto: “Io sono lo Stato”.
Nel “Perlesvaus”, romanzo anonimo ma di area cistercense, Parsifal recupera il Graal diventando Re del Graal e divenendone custode. I due significati si sommano: il cuore puro permette la conquista del centro.
Vedere cuori ovunque,cosa può significare?
Gli angeli sono splendidi esseri di luce, nostri compagni di sempre.
Etimologicamente la parola “angelo” deriva dal greco “angelos” che vuol dire “messaggero”.
Essi sono i messaggeri di Dio,in quanto Amore supremo e il loro Cielo è sulla Terra perchè è qui che ciascuno di essi compie il lavoro che Dio loro affida.
Questa concezione mitica del mondo Angelico sembra esercitare un certo influsso anche sui credenti, e ciò in due direzioni opposte. Talora essa alimenta una credenza eccessiva negli spiriti celesti (specie per quello che riguarda i demoni), che tende a forme superstiziose o morbose. Altre volte invece la mentalità moderna blocca ogni forma di credenza e, conseguentemente, di devozione. Nel rapporto con Dio gli Angeli finiscono quindi con l’apparire del tutto superflui, se non addirittura di ostacolo.
Gli Angeli, sono messaggeri di un potere superiore. Anche se, fino a questo momento, non tutti sono stati consapevoli della loro esistenza, del loro influsso benefico determinante sulla nostra vita, essi hanno sempre cercato di aiutarci a trovare le soluzioni migliori ai vari problemi che abbiamo incontrato. Gli Angeli non possono forzare la nostra volontà, possono soltanto suggerirci i comportamenti da seguire,poi sta a noi captare questi messaggi e agire col cuore.
Gli Angeli, quando prendiamo coscienza della loro presenza, pur lasciandoci liberi di agire, intervengono nella nostra vita pratica quotidiana in modo evidente e reale. Taluni, attraverso l’orazione e la meditazione, sono persino giunti a udire le loro voci o vederli sotto forma di globi di cristallo che emanano un’intensa Luce Dorata, arricchita dalla sfumatura di colore caratteristica di ognuno di Essi,altri con la presenza di simboli.